Archivio della categoria: Un po’ di cucina

La cucina di Due streghe e un pezzetto -Cheeseburger

Stasera finale Juventus vs Real Madrid. La streghetta che se ne va per i fatti suoi, con i compagni di classe a festeggiare la fine della scuola e poi a godersi la partita sul maxischermo approntato nel parco dietro casa, e noi, poveri vecchietti che facciamo?

Ho riproposto quindi questo cheeseburger, che è qualcosa di davvero speciale, almeno per me che “non è hamburger se non è cheeseburger”, a voi provare e giudicare.

Panino al latte grande, hamburger homemade con macinato sceltissimo, insalata riccia, perché può dare quel tocco di amarognolo che non guasta nemmeno a chi non ama la rucola, mela fuji tagliata sottile, mayonese, meglio se fatta in casa, con l’aggiunta di mirtilli rossi (io ho usato quelli disidratati) tritati abbastanza finemente.

Il formaggio in questione è un capra, semi-stagionato, proveniente dalla zona delle Langhe, acquistato al mercato contadino di Alba (CN).

Qualunque sarà l’esito di questa partita, buon appetito!

 

P.S. Il pane deve essere scaldato leggermente nella parte interna…

 

 

La cucina di Due streghe e un pezzetto -buongiorno!-

Pancakes con mirtilli rossi e fave di tonka

Pancakes con mirtilli rossi e fave di tonka

Ben ritrovati! Come potrete facilmente intuire dall’immagine, nonché dal titolo, oggi parliamo di colazione.

Non sono quella che si dice “l’esempio” in fatto di colazioni, esco molto presto la mattina e, nonostante mi alzi con notevole anticipo, ho sempre mille cose da fare che mi riducono ad un caffè bevuto al volo mentre mi infilo la giacca; appartengo a quella categoria di persone che al mattino preferiscono stare in silenzio e che, al solo pensiero di mangiare qualcosa, si sentono quasi male, quindi non è un grande sacrificio per me, quello di non potermi sedere a tavola per iniziare la giornata con una sostanziosa colazione.

Tutto questo accade dal lunedì al venerdì, perché come scatta il week end, la Mister Hyde che è in me si risveglia con la voglia di coccolarsi un po’, specialmente il sabato mattina quando marito e figlia sono rispettivamente al lavoro e a scuola.

Così una volta salutati i miei amori, rifocillato il “pezzetto”, ovvero Chloe, la gatta, mi concedo una colazione con la C maiuscola; a volte dolce, altre salata, ma per oggi mi limito a raccontarvi la mia versione dolce.

La ricetta per i pancakes si trova ovunque, per non parlare dei preparati già dosati presenti in commercio, vi voglio però lasciare ugualmente la mia versione, chissà, potrebbe piacere anche a voi.

Pancakes (ricetta base)

Dosi per 8-10 pancakes

125g di farina 00 (o manitoba o un mix di farina e fecola di patate)

1 cucchiaio di zucchero di canna

1 pizzichino di sale

1 uovo

125ml di latte

25g di burro fuso

1 cucchiaio colmo di bicarbonato

fave di tonka grattugiate qb

Mescolare tutti gli ingredienti tra di loro e versare l’impasto ottenuto, con l’aiuto di un piccolo mestolo, su una piastra antiaderente in modo da formare dei dischi di 8-10 cm di diametro; lasciare cuocere fino a quando non si formeranno delle bollicine sulla superficie, quindi girarli e lasciare finire la cottura per un minuto.

Questa è la base alla quale vengono di solito aggiunti aromi (noce moscata, cannella); la ricetta originale comprende anche il lievito per dolci, che io ho sostituito con il bicarbonato; per l’aroma vanigliato uso le fave di tonka .

La prima variante è quella con i mirtilli rossi, se ne possono aggiungere a piacere, anche sminuzzati, al momento dell’impasto.

La seconda variante è diventata la preferita della streghetta Matilde: agli ingredienti di base unisco 2 cucchiaini di cacao amaro e 2-3 cucchiai di gocce di cioccolato bianco e questo è il risultato:

Pancakes cacao e gocce di cioccolato bianco

Pancakes cacao e gocce di cioccolato bianco

Domani è sabato, sbizzarritevi pure, io non mancherò di rendervi partecipi di qualche altro mio esperimento.

Buon week end e buone colazioni.

 

 

La cucina di Due streghe e un pezzetto -fame da film-

Non vi è mai capitato di guardare un film e ritrovarvi con una fame da lupo? A me sempre!

Sarà che sono pochi i film che non abbiano una scena che si svolge in cucina…

In “Twister” per esempio, film sui cacciatori di tornado, c’è una scena in cui tutto il gruppo di ricercatori si ferma per una sosta a casa della zia della protagonista, tempo per una doccia e per una gigantesca e succulenta bistecca con contorno di purè, cavolo e salsa da urlo (come la definiscono loro).

In “Amore, cucina e curry”, ambientato nelle cucine di due ristoranti antagonisti, uno francese e l’altro indiano non mancano certo pietanze golose, ma la cosa che mi ha stuzzicato di più è stato quando Marguerite, ospitando a casa propria la famiglia indiana di Hassam, offre un vassoio di  formaggi, verdure fresche, croccanti, pane fragrante fatto in casa e olio d’oliva della tenuta dello zio. Niente di costoso, ricercato, ma tutto appetitoso.

Arriviamo quindi ad un altro classico della cucina: “Julie & Julia”, qui i manicaretti si sprecano, ma quello che colpisce, e non ha colpito solo la qui presente, ma tante altre blogger, è la prima cena che si vede cucinare a Julie nel nuovo appartamento; una semplice bruschetta con peperoni e pomodori di cui si ha l’impressione di sentirne persino il profumo. Ecco è proprio di questa che vi racconto oggi, ho voluto provare a realizzarla, riadattata a quanto avevo nel frigorifero e devo ammettere che è piaciuta tanto, da averla già riproposta più e più volte.

Bruschetta alla “Julie & Julia”

Ingredienti per 2 persone: 4 fette di pane casereccio, 1 peperone giallo, 1 peperone verde, 1 peperone rosso, 1 spicchio d’aglio, 1 fettina di Roquefort, olio EVO, 1 noce di burro, sale, pepe e origano qb.

Imburrare le fette di pane da un lato e farle tostare in una padella antiaderente appoggiandole con il lato imburrato rivolto verso la padella.

Pulire e tagliare a pezzettoni irregolari i peperoni, versare un cucchiaio d’olio in una padella e farvi soffriggere l’aglio, unire i peperoni e farli saltare ripetutamente, regolare di sale e pepe (non troppo sale in quanto il roquefort è molto saporito), cospargerli di origano e lasciarli a fuoco vivace fino a quando saranno cotti ma non appassiti.

Disporre i peperoni sulle fette di pane croccanti e dorate e guarnire con il roquefort sbriciolato.

Mangiate calde sono una vera delizia e contrariamente a quanto si possa pensare sono molto leggere.

Come direbbe Julia: Bon Appetit!

Bruschette alla Julie & Julia

 

 

 

La cucina di Due streghe e un pezzetto -cucina e blog-

I blog di cucina sono i miei preferiti. Passerei intere giornate a leggere qua e là le ricette, suggerimenti e trucchetti del mestiere, e la giornata volerebbe dal momento che ogni blog ti reindirizza ad almeno altri dieci, se non di più, sullo stesso argomento. Così inizi con il blog A che segue i blog B e C i quali, a loro volta seguono D,E,F,G e via di questo passo….

Puntualmente parto cercando un’idea per un aperitivo e mi ritrovo con un pranzo completo, di cui mi sono anche stampata tutte le ricette, perché mi piace averle in cartaceo.

Non ho seguito corsi, cucino da quando ero bambina, imitando mia madre e cercando di ottenere i suoi risultati. Ho iniziato con le ricette della tradizione mantovana, per poi provare altre vie. Purtroppo cucinare non è la mia professione, così mi ci dedico soprattutto nei week end, quando posso osare tempi di cottura più lunghi.

Naturale che il primo istinto sia stato quello di aprire (si dice aprire?) un blog di cucina, ma ce ne sono a migliaia, anzi se contiamo anche quelli stranieri, a milioni, quante possibilità avrei avuto come cuoca dilettante? Così, come ben sapete ho cominciato a scrivere di tutto un po’, magari non ci saranno molti lettori perché non ho un tema specifico, ma poco importa, mi diverto a scrivere e questo mi rende felice.

Qualche tempo fa, avevo espresso l’intenzione di creare una sorta di rubrica all’interno del blog, dal titolo “La cucina di due streghe e un pezzetto”, idea poi accantonata perché non avevo ricevuto nessun commento né in positivo, né in negativo. Adesso però voglio riprovarci, forte dei “like” ricevuti dai miei piatti su Fuudly, da parte di persone che del blogging e della cucina ne hanno fatto una professione.

Andiamo ad incominciare, con l’intenzione di farlo diventare un appuntamento settimanale, e per questo primo incontro ho deciso di partire dalla fine, da quello che rimane alla fine di un pranzo: gli avanzi. Quando restano una forchettata di questo, un cucchiaio di quello e un pezzetto di quell’altro è sempre un dilemma, almeno per me; non ci si può pranzare in tre ed è un peccato, oltre che uno spreco, buttare il tutto. Così capita che a mezzogiorno, quando si tratta di “mangiare al volo” per gli impegni di Matilde, mi organizzi per riciclare gli avanzi nel modo che preferisco: farcendo un panino.

Panino svuotafrigo 1

Panino

Ed eccolo qua, un panino di farina di semola, farcito con guanciale di manzo brasato alla birra, mela Golden e Roquefort sbriciolato; il tutto insaporito dal sugo denso e cremoso del brasato.

Certo non è uno spuntino/pranzo/cena leggero, ma vi posso garantire che è tanto, tanto buono, da farvi dire -Quasi quasi ne mangerei ancora-, provate e fatemi sapere.

Alla prossima settimana.

 

Colore in cucina

Colore in cucinaQualche settimana fa mi sono svegliata con la voglia di impastare il pane, attività che ho abbandonato da un po’ di tempo. Dato che nel dormiveglia del primo mattino, mi sono saltati in mente dei piccoli panini colorati, avrei voluto riprodurli, immaginando anche il loro aspetto e sapore.

Mi sono messa all’opera. Alla solita quantità di farina (300g divisi in due terrine), acqua (180ml) e lievito (1/2 cubetto) ho aggiunto, da una parte un cucchiaino di curcuma e uno di semi di cumino, dall’altra un cucchiaino di paprica dolce e uno di origano essiccato.

impasto paprika

impasto curcuma

Ho realizzato i due impasti, poi ho fatto le solite formine a spirale per lo stampo dei mini-muffin, e li ho lasciati lievitare nel forno scaldato a 50°C e poi spento.

Davvero belli, arancione uno e giallo intenso l’altro, una volta sistemati nello stampo sembravano più dei dolcetti che non dei bocconcini da buffet.

minimuffin

Dopo tre ore, ho scaldato il forno a 200°C e li ho fatti cuocere per 20’ circa. Quando ho notato che la superficie cominciava a prendere colore, li ho coperti con un foglio di alluminio, mi sarebbe spiaciuto rovinare il loro aspetto con una rosolatura indesiderata.

Tolti dal forno e fatti raffreddare su una griglia, hanno fatto bella figura sulla tavola apparecchiata. Sono davvero un’ottima idea per un buffet estivo, accompagnandoli con formaggi delicati, per esaltare al meglio il loro gusto speziato, danno anche una bella nota di colore.

interno

Ah, dimenticavo, nelle dosi non ho indicato il sale (1 cucchiaino) , lo zucchero (1 cucchiaino) e l’olio extra vergine d’oliva (1 cucchiaio).

Provate e lasciatemi le vostre impressioni.

Buon appetito!

La cucina di “Due streghe e un pezzetto”

ricetteChi tra voi, cuoche e cuochi amatoriali, non ha mai desiderato di scrivere un libro di ricette, magari quelle imparate dalla mamma o dalla nonna, quelle che per prime abbiamo realizzato con le nostre mani, quelle con cui abbiamo definitivamente fatto innamorare di noi l’uomo che poi è divenuto il padre dei nostri figli, quelle copiate dai grandi chef, quelle viste in tv o sui giornali, quelle immaginate dopo aver assaggiato una pietanza in qualche ristorante e aver cercato di scoprirne gli ingredienti, quelle che abbiamo inventato…

Ecco, io non faccio eccezione, anche se non resta il primo dei miei sogni nel cassetto (prima vengono il ristorantino casalingo e la fuga in Irlanda o Normandia), è parte dell’elenco. Ho iniziato anni fa a scrivere un quaderno per Matilde sul tema, le ho raccoltole ricette della mia infanzia, quelle che cucinava mia madre per la nostra famiglia e che adesso cucino io per la mia, qualche ricetta che le piace in modo particolare e qualche ricetta base, perché le abbia sempre a portata di mano.

L’ho definito il suo libro magico, sapete, quello che porti con te quando parti alla scoperta del mondo, inizi la tua vita da persona adulta e indipendente, quello che ti porta a casa dalla mamma in un istante, come la macchina del tempo. C’è sempre bisogno della mamma, credetemi.

Pensando a questo libro di ricette, mi è venuta un’idea: perché non creare una rubrica con una ricetta al mese? Magari anche con qualche ricetta mandata da voi, sarebbe carino, non trovate?

Ho pensato di chiamarla “La cucina di Due streghe e un pezzetto”, vi piace?

Non ci saranno piatti di alta cucina, non ne sono capace, ma qualsiasi cosa che ci dia un emozione mentre la assaporiamo, dal panino al prosciutto (perché no?), al piatto più elaborato che abbiamo provato a fare; se ci sono anche aneddoti legati a qualche ricetta ben vengano; un’emozione, come il sapore di qualcosa che ci piace, non si dimentica facilmente.

Che cosa ne pensate? Si può fare?

Aspetto i vostri commenti… affrettatevi che si comincia!

P.S. a breve vi indicherò a che indirizzo inviare le mail con le vostre ricette e le foto dei vostri piatti.

Matilde e le celebrità

Fabrizio DonatoneContinua la carrellata di celebrità per Matilde, dopo lo show-cooking con Simone Rugiati,

Mati e Simone Rugiati

lo stage di danza moderna/contemporanea con Carl Portal,

Mati e Carl PortalMati e Carl 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

è arrivato anche l’incontro con un campione del mondo di pasticceria artistica: Fabrizio Donatone.

Il maestro e Mati Mati all'assaggio

Ci ha deliziate, sabato pomeriggio, con una splendida pastiera napoletana, realizzata sotto i nostri occhi, regalandoci anche qualche trucchetto di pasticceria, che ho scritto e che appena avrò decifrato (eh sì, i miei appunti sono dei geroglifici), vi passerò. Abbiamo guardato poi, con lui il video della vittoria alla “Coupe du Monde de la patisserie 2015”. Emozione! La squadra è stata davvero forte, “allenata” dal maestro Iginio Massari, ha realizzato dei veri e propri capolavori., dalla scultura di ghiaccio, al dolce al cucchiaio, alla composizione di pasticceria artistica avente come tema Peter Pan.

Matilde si è divertita un sacco! Ha fatto anche il bis di pastiera, niente di strano se non fosse che a lei la pastiera non piace, o meglio… non piaceva.

E direi che comincia a prenderci gusto anche a farsi fotografare con le celebrità… voi che ne dite?

Aperitivo

salatini

Domenica scorsa stavo preparando gli stuzzichini per il nostro consueto aperitivo, quando mi sono ricordata di avere in freezer un rotolo di pasta sfoglia quasi “datato”, per non dire scaduto, così la cosa più ovvia da fare erano i salatini con i wurstel, già, ma con i due terzi del disco di pasta, cosa potevo inventare?

Ho pensato di fare i grissini, ma come ho già detto la scorsa volta, il mio forno adora incenerire qualsiasi cosa si trovi al suo interno, non appena si volta l’occhio. Ho pensato alle pizzette, un classico ma… no, non mi ispiravano granché e allora? Come utilizzare quella pasta avanzata?

Ho cominciato a tagliare triangolini e rettangolini di pasta, al centro dei quali ho appoggiato un pomodorino intero, un pizzico di sale e origano e una goccia di olio evo li ho poi piegati come per fare un cartoccio ed ho chiuso i due lati, lasciando aperta la parte superiore. Altri pomodorini sono stati tagliati a metà e cosparsi con mozzarella o grana, oltre a sale, origano ed olio; Matilde però non ama i pomodori, così ho provato a mettere al centro della pasta un’oliva nera ripiena di mozzarella, solita goccia d’olio, chiusura del cartoccino e via, in forno a 180°C per 10 minuti circa.

prove aperitivo

Il risultato non era male: carini da vedere e veloci da mangiare!

salatini alle olivesalatini pomodorini

 

 

 

 

 

 

Pasticciere o pasticcione?

IMG_20160310_194649Mercoledì, giornata di relax, niente catechismo, niente danza, mi si avvicina la streghetta e -Mamma, visto che i pochi compiti che avevo li ho già fatti, posso fare una torta?-, ci penso un istante e mi ricordo che dall’ultimo show-cooking abbiamo portato a casa un paio di scatole di preparati in omaggio, un preparato per biscotti e uno per torta margherita, perfetto!

Vada per la torta margherita, che però ci sembra un pochino semplice così com’è, perché non arricchirla con delle gocce di cioccolato? Al preparato dobbiamo aggiungere solo tre uova, cinquanta millilitri di olio e due cucchiai d’acqua.

Matilde è contentissima perché può fare tutto da sola, anche usare la frusta elettrica. Siamo pronte per iniziare la nostra “avventura”, anzi no, manca ancora una cosa: la tortiera con la chiusura a cerniera di ventiquattro centimetri di diametro. Ed è proprio qui che ho la mia prima brillante idea: -Amore, preferisci la forma tradizionale o quella a ciambella?- -Quella a ciambella, mamma!- e mentre Matilde comincia a “frustare” gli ingredienti, io spennello con un po’ di olio lo stampo per la torta.

E’ il momento di aggiungere le gocce di cioccolato, non so come mai, ma sembrano diventate di piombo, si precipitano sul fondo della zuppiera, dove fanno addirittura ventosa aderendo alle pareti, da cui facciamo fatica a smuoverle.

Aiuto Matilde a versare il tutto nella tortiera, mentre lei la fa ruotare per distribuire meglio il contenuto, quando, ad un tratto -Mamma, è normale che esca da sotto?- rimango lì, con la zuppiera a mezz’aria, poi, come colpita da un fulmine, mi piego di lato, in tempo per vedere la nostra torta che se la sta “svignando” dalla base della tortiera, controllo lo stampo, è ben chiuso, anche se il gancio non fa molta presa; mi precipito a prendere lo stampo a ciambella in silicone e vi travasiamo il tutto, -Per poco non dovevamo buttare tutto nella spazzatura!- esclama Matilde, mentre la sua torta si appresta ad entrare in forno.

La streghetta resta a controllare la cottura, mentre io mi occupo di altre faccende, la torta comincia a gonfiarsi e già parliamo di quanto sarà bella una volta che l’avremo ricoperta con lo zucchero a velo, ma…

-Mamma! C’è qualcosa che non va, la torta sta gocciolando sul fondo del forno!-

Ci mancava solo questa!, non volevo aprire lo sportello per non far sgonfiare la torta che era dentro da troppo poco tempo, ma non potevo fare altrimenti, così ho aperto in fretta e furia ed ho messo la leccarda sul ripiano inferiore, sperando che la torta si rassodasse in fretta e smettesse così di uscire dallo stampo che, oramai avevamo constatato, era troppo basso.

Niente da fare, sembrava un rubinetto aperto: avete presente la classica scena comica, in cui il protagonista ha usato troppo lievito e l’impasto che ha nel forno, comincia ad uscire fino a riempire tutta la casa? Ecco, uguale!

Non restava che riaprire il forno, togliere la leccarda con l’impasto bruciato, raschiare via quello colato sul fondo del forno che si è carbonizzato (non vi dico l’odore che aleggiava per tutta la casa) ed ovviamente levare la torta, che si è appiattita all’istante; ho sistemato lo stampo in una tortiera larga e rimessa in forno il più velocemente possibile (altro che pit-stop!): non tutto era perduto, la nostra eroina, la torta, cominciava a riprendere forma, un po’ sbilenca, ma ricominciava a lievitare.

Pasticciere o pasticcione?

Sulla confezione si raccomandava di scaldare il forno a 180°C e di infornare per 40- 50 minuti, sapendo che il mio forno tende a carbonizzare quando viene impostato dai 180 in su, ho pensato bene di abbassarlo a 175° e di infornare per soli 40 minuti. Risultato? Dopo 40 minuti la poveretta era tutta tremolante come una gelatina. Così ancora una volta la torta è tornata nel forno, stavolta seguendo le indicazioni della scatola, per dieci minuti buoni.

E’ scoccata l’ora X, il drinn del timer ha messo la parola fine a questa storia.

Matilde continuava ad affermare che la torta sarebbe stata una “schifezza”, che come pasticciera era proprio negata e via discorrendo. Ragazza mia, non devi scoraggiarti per una torta venuta male, anzi guardandola dobbiamo ammettere che non è nemmeno brutta. Aspettiamo qualche minuto e poi la trasferiamo su una griglia per lasciarla raffreddare completamente.

Come avevamo predetto le gocce di cioccolato/piombo sono finite tutte in fondo e adesso che la torta è capovolta, formano un anello sulla superficie che sembra fatto intenzionalmente.

Julia Child diceva “Non giustificatevi mai se qualcosa non vi riesce, in fondo in cucina ci siete solo voi e potreste averlo fatto apposta.”, o qualcosa di simile, in pratica siamo state bravissime!

Il profumo era buono e, dopo una fatica iniziale per tagliare la parte “marmorea” con le gocce di cioccolato, la torta era sofficissima.

Pasticcioni si nasce, ma pasticceri si diventa. Dateci tempo e vi stupiremo!

Piccola cuoca

 

Ah, a proposito, la torta ci sembrava talmente carina che non abbiamo nemmeno usato lo zucchero a velo.

 

Show-cooking

G. Allari Dal Toscano

 

 
Domenica pomeriggio Matilde ed io abbiamo partecipato al nostro terzo show-cooking, ormai ci abbiamo preso gusto. Il tema di questo appuntamento: i dolci per chi ha problemi di intolleranze alimentari.
I cibi privi di glutine sono presenti in ogni negozio di alimentari, ma guardati sempre con una certa diffidenza da chi, come noi, ha la fortuna di non avere particolari problemi nell’alimentazione. Sbaglio, lo riconosco, ma l’idea di un alimento senza glutine, lattosio, fruttosio o che altro, mi fa pensare che mancherà qualcosa, a livello di gusto, al momento dell’assaggio. Ho avuto la conferma che mi sbagliavo, i dolci erano deliziosi e per nulla diversi da quelli tradizionali.

Bella scoperta! direte voi, io però non avevo mai assaggiato niente senza glutine.

Andiamo con ordine: alle 15 e 45 ci siamo presentate al centro casalinghi che organizza questi eventi e abbiamo trovato già un buon numero di partecipanti accomodate sugli sgabelli in prima fila, abbiamo consegnato i nostri voucher e ci siamo scelte un posticino strategico per poter vedere bene il piano di lavoro.

Lo chef dell’evento Gianfranco Allari, insegnante di cucina che si rivolge ad adulti, adolescenti (11- 16 anni) e bambini (5- 10 anni) è una persona davvero disponibile, molto paziente, soprattutto con le signore che avevano mille domande da porre.

Utilizzando prodotti diffusissimi in tutti i supermercati di preparati per dolci, ha realizzato quasi in contemporanea quattro tipi di biscotti  e tre torte. Ha iniziato uno dopo l’altro gli impasti e alternato le varie cotture nei due forni a disposizione. Personalmente, al terzo impasto mi sono persa.

Il maestro Allari ha preparato: biscotti con frutta e granella di pistacchio, biscotti alla curcuma, biscotti nocciole e cannella e baci di S. Martino; per quanto riguarda le torte: torta margherita con carote, mandorle e profumo d’arancia, torta margherita con ananas e fragole e rotolo marmorizzato con crema variegata ai lamponi.

Biscotti nocciola e cannella

Biscotti nocciola e cannella

 

 

Baci di San Martino

Baci di San Martino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Tutti i biscotti sono riusciti davvero ottimi, leggeri e friabili, ma le mie preferite sono state le torte, che mi sono ripromessa di provare a fare, se non altro per alternarle al solito (ma mai abbastanza) tiramisù.

Torta margherita con ananas e fragole

Torta margherita con ananas e fragole

 

 

 

 

 

 

 

Rotolo marmorizzato con crema variegata ai lamponi

Rotolo marmorizzato con crema variegata ai lamponi

 

 

 

 

 

 

 

Il rotolo era bellissimo da vedere e la procedura per ottenere quei ghirigori così facile… Ma la vera goduria era la farcitura: yogurt greco, cioccolato bianco e purea di lamponi. Sublime! La decorazione esterna in origine doveva essere con i lamponi freschi, ma avendone pochi a disposizione, sono stati usati interamente per la crema e sostituiti con more e mirtilli giganti. Ottima alternativa.

Così, in un battibaleno sono arrivate le 18, orario perfetto per l’assaggio finale. Matilde è rimasta soddisfatta della lezione di pasticceria e, una volta arrivata a casa, ha deciso che è arrivato il momento di mettersi ai fornelli.

Pancia mia fatti capanna!

P.S. Se qualcuno desiderasse le ricette con eventuali varianti, chiedete e vi sarà dato. Ho preso un sacco di appunti.