Archivio mensile:Febbraio 2016

Show-cooking

G. Allari Dal Toscano

 

 
Domenica pomeriggio Matilde ed io abbiamo partecipato al nostro terzo show-cooking, ormai ci abbiamo preso gusto. Il tema di questo appuntamento: i dolci per chi ha problemi di intolleranze alimentari.
I cibi privi di glutine sono presenti in ogni negozio di alimentari, ma guardati sempre con una certa diffidenza da chi, come noi, ha la fortuna di non avere particolari problemi nell’alimentazione. Sbaglio, lo riconosco, ma l’idea di un alimento senza glutine, lattosio, fruttosio o che altro, mi fa pensare che mancherà qualcosa, a livello di gusto, al momento dell’assaggio. Ho avuto la conferma che mi sbagliavo, i dolci erano deliziosi e per nulla diversi da quelli tradizionali.

Bella scoperta! direte voi, io però non avevo mai assaggiato niente senza glutine.

Andiamo con ordine: alle 15 e 45 ci siamo presentate al centro casalinghi che organizza questi eventi e abbiamo trovato già un buon numero di partecipanti accomodate sugli sgabelli in prima fila, abbiamo consegnato i nostri voucher e ci siamo scelte un posticino strategico per poter vedere bene il piano di lavoro.

Lo chef dell’evento Gianfranco Allari, insegnante di cucina che si rivolge ad adulti, adolescenti (11- 16 anni) e bambini (5- 10 anni) è una persona davvero disponibile, molto paziente, soprattutto con le signore che avevano mille domande da porre.

Utilizzando prodotti diffusissimi in tutti i supermercati di preparati per dolci, ha realizzato quasi in contemporanea quattro tipi di biscotti  e tre torte. Ha iniziato uno dopo l’altro gli impasti e alternato le varie cotture nei due forni a disposizione. Personalmente, al terzo impasto mi sono persa.

Il maestro Allari ha preparato: biscotti con frutta e granella di pistacchio, biscotti alla curcuma, biscotti nocciole e cannella e baci di S. Martino; per quanto riguarda le torte: torta margherita con carote, mandorle e profumo d’arancia, torta margherita con ananas e fragole e rotolo marmorizzato con crema variegata ai lamponi.

Biscotti nocciola e cannella

Biscotti nocciola e cannella

 

 

Baci di San Martino

Baci di San Martino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Tutti i biscotti sono riusciti davvero ottimi, leggeri e friabili, ma le mie preferite sono state le torte, che mi sono ripromessa di provare a fare, se non altro per alternarle al solito (ma mai abbastanza) tiramisù.

Torta margherita con ananas e fragole

Torta margherita con ananas e fragole

 

 

 

 

 

 

 

Rotolo marmorizzato con crema variegata ai lamponi

Rotolo marmorizzato con crema variegata ai lamponi

 

 

 

 

 

 

 

Il rotolo era bellissimo da vedere e la procedura per ottenere quei ghirigori così facile… Ma la vera goduria era la farcitura: yogurt greco, cioccolato bianco e purea di lamponi. Sublime! La decorazione esterna in origine doveva essere con i lamponi freschi, ma avendone pochi a disposizione, sono stati usati interamente per la crema e sostituiti con more e mirtilli giganti. Ottima alternativa.

Così, in un battibaleno sono arrivate le 18, orario perfetto per l’assaggio finale. Matilde è rimasta soddisfatta della lezione di pasticceria e, una volta arrivata a casa, ha deciso che è arrivato il momento di mettersi ai fornelli.

Pancia mia fatti capanna!

P.S. Se qualcuno desiderasse le ricette con eventuali varianti, chiedete e vi sarà dato. Ho preso un sacco di appunti.

Assemblea in azienda

Avete mai partecipato ad un’assemblea aziendale? Qualcuno sì, qualcun altro no. Io sono più di vent’anni che assisto alle assemblee, e nella maggioranza delle volte la scena che osservo è sempre la stessa.

Le persone in prima fila sono totalmente prese dalle parole dell’oratore di turno, il che fa sorgere una domanda: sono veramente interessate e capiscono ogni parola che viene detta, o sono riuscite a dormire con gli occhi aperti? (non si nota un battito di ciglia), o peggio ancora, hanno gli auricolari nascosti dai capelli e si stanno ascoltando la loro playlist e ogni volta che annuiscono non è perché sono d’accordo con quanto viene detto, ma perché tengono il ritmo della canzone?

Le persone subito dietro queste, sono relativamente attente, dico relativamente poiché ogni tanto si voltano a sussurrare qualcosa alla persona a fianco, ma contrariamente a quanto può sembrare, non è certo un commento a quello che stanno ascoltando, bensì una parte della loro conversazione che è iniziata molto prima dell’assemblea.

Dalle file centrali alle ultime le attività sono le più disparate: chi gioca con il tablet, chi messaggia sul cellulare, chi, addirittura, tiene una propria assemblea per affermare che tutto ciò che sta raccontando “Tizio” non corrisponde a verità, perché la persona in questione è sempre più informata, anche di coloro che tengono queste assemblee per professione; c’è chi ha un impellente bisogno di recarsi ai distributori automatici almeno venti volte in un’ora, chi riceve telefonate con tanto di suonerie “discoteca style” a tutto volume (nelle ore di lavoro non si potrebbe avere il telefono acceso, quindi perché ti fai chiamare a quest’ora?) e, ai bei tempi che furono, quando io ero ancora apprendista, c’erano i gruppetti che si facevano la loro bella partita a briscola o chi pensava alla manicure, all’uncinetto, al ricamo, alla gazzetta dello sport… Insomma ce n’è per tutti i gusti!

Tutte queste attività, chiamiamole “alternative”, non sempre sono dovute allo scarso interesse dei partecipanti al tema dell’assemblea, almeno non di tutti. A volte ci troviamo di fronte ad oratori che con poche parole ti mettono al tappeto, non perché abbiano motivazioni ed argomenti talmente forti da lasciarti “ko”, ma perché il loro tono è altamente soporifero,ne ho sentiti parecchi partire con un tono vivace, squillante, per poi affievolirsi  fino a diventare una cantilena; altri che, sopraffatti dalla timidezza, e parlare davanti ad una platea non è cosa da tutti (io non riuscirei mai), prima di iniziare il discorso, dicono almeno trecento “scusate”, sottovoce però, nel timore di venire ascoltati; altri, che sono una buona percentuale, parlare solo ed esclusivamente il “politichese”, gergo incomprensibile ad ogni orecchio lavoratore.

Rare volte il pubblico, l’assemblea stessa, si è trovato di fronte a qualcuno che parlava in modo chiaro, senza tanti giri di parole, senza termini incomprensibili, quelle volte, l’assemblea sì che è stata partecipata, vissuta, compresa appieno, sì che ha dato i suoi frutti.

Adesso quei ricordi fanno sorridere, fanno dire -Bei tempi- se osserviamo da spettatori gli atteggiamenti delle nuove generazioni…e mi spiace pure, per questi poveri cristi, che arrivano la mattina presto, prima dell’orario d’ufficio e si trovano davanti ad un pubblico di ingrati senza un briciolo di rispetto, non ce ne vogliano, ma a volte non ce la facciamo proprio…

Sono quasi sicura che qualcuno di voi si è ritrovato a sorridere leggendo queste righe.

Buon Sabato.

Autobus

Di notteCredo di essere una delle poche donne che hanno conseguito la patente di guida, ma non ne fanno uso. Non mi va di guidare, forse perché quando ero ragazza avevo sempre tutto comodo, casa e lavoro distavano meno di un chilometro l’una dall’altro, il capolinea degli autobus era a due passi e l’autobus che portava in centro città passava ogni quindici minuti. Da lì il mio totale disinteresse per l’utilizzo dell’auto per i miei spostamenti. Quando poi mi sono sposata ed ho lasciato la città per un paese limitrofo, ho avuto la fortuna di finire di nuovo in vicinanza di un capolinea autobus,  con la linea che collega direttamente la mia casa con il mio luogo di lavoro. Che fortuna!

In tutti questi anni da “pendolare” oltre ad aver imparato a menadito gli orari di tantissimi autobus, sia estivi che invernali, sia feriali che festivi, ho cominciato ad osservare i passeggeri abituali, quelli occasionali, quelli “furbetti”, quelli che -Adesso le spiego io come fare…-, i diversi conducenti, perché no?!, ma altresì i vari tragitti, le case, i negozi, in diverse ore del giorno, all’alba, al pomeriggio, di sera.

La parte più bella è passare in prossimità di condomìni quando fuori è buio, sembra di stare a teatro o davanti ad una di quelle gigantesche case delle bambole, Ogni finestra una stanza diversa, ogni finestra illuminata una scena diversa, che cosa starà cucinando quella mamma?, magari invece è una sposina fresca di matrimonio che sta mettendo in atto gli insegnamenti della mamma, in quest’altra sala stanno guardando la tv, film, partita di calcio, telegiornale?. La fantasia si scatena quando stai con il naso incollato al finestrino, con la speranza di non sentire i pettegolezzi della solita domestica ficcanaso, sono immagini che ti passano davanti in un istante, come tante fotografie scattate alla rinfusa. E’ come avere davanti un multischermo e controllare contemporaneamente più trasmissioni. Puoi persino immaginare i dialoghi se vedi qualcuno all’interno della stanza.

Quando poi si è nel periodo natalizio è tutto un gioco di luci: chi le sceglie sobrie, magari bianche o blu e chi mille colori, senza contare i Babbi Natale che si arrampicano da ogni parte. Più un condominio è grande, più luminarie si vedono e tutte diverse.

Poi ci sono i bar: in inverno gente frettolosa che addirittura non spegne nemmeno l’auto, le luci sono basse, forse per non svegliare i clienti ancora assonnati, pochi sono seduti a tavolino a leggere il giornale; in estate cambia tutto, gli avventori sono svegli, chiacchierano a gruppetti fuori dal bar, si sa, in estate si sta meglio fuori all’alba, a godersi quei pochi istanti di fresco, bevono il caffè seduti ai tavolini sfogliando la Gazzetta dello sport o il quotidiano locale. La maggior parte sono operai, manovali, meccanici… un’ora dopo è il turno delle mamme e dei papà che si trovano per un caffè in compagnia dopo aver accompagnato a scuola i figli e che si accingono a raggiungere uffici, negozi ecc. Se passi con l’autobus verso l’ora di pranzo, ti capita di intravedere qualcuno che si concede un aperitivo, o che consuma uno spuntino veloce, perché ha tempi ristretti. Stessa cosa al pomeriggio e la sera.

I piazzali dei supermercati deserti di prima mattina, sono pieni di auto al pomeriggio e la sera e all’interno è un intrecciarsi di carrelli in un continuo via vai da una corsia all’altra.

Nelle giornate soleggiate e limpide si vedono le montagne, a volte cariche di neve, che sembrano tanto vicine da poterle raggiungere con una semplice passeggiata.

Tutto questo e molto altro si nota, si immagina in venti minuti di tragitto casa-lavoro, lavoro-casa, tanto che a volte mi viene da pensare: chissà se c’è chi, in questo momento, vede l’autobus che passa e si immagina storie sui passeggeri che lo affollano, osservandolo come in un gigantesco plastico con case, palazzi, negozi, automobili…

Chissà. Voi cosa ne dite?

Libri Sotto i Portici

Libri sotto i Portici

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con la prima domenica di febbraio è arrivato anche l’appuntamento con “Libri sotto i portici”  a Castel Goffredo (MN). Evento che, per chi ama i libri come li amiamo noi, è una vera e propria calamita.

Ci siamo stati più di una volta e mai, sottolineo mai, una volta siamo tornati a casa a mani vuote. Puoi partire da casa con la tua bella lista di libri, ma una volta arrivata là, trovi libri che ormai avevi del tutto dimenticato, libri che non avresti mai pensato di vedere su una bancarella e ahimè, libri che hai comprato giusto una settimana fa, pagandoli a prezzo pieno, come mi è capitato stamani.

E’ veramente una grandissima libreria en plen air, con le bancarelle che seguono il porticato della piazza, soluzione che le rende accessibili anche in giornate di pioggia come questa.

Siamo tornati a casa con due borse cariche di libri, Matilde ha depennato quasi tutti i titoli della sua lista e anche noi siamo stati soddisfatti.

E’ una gioia per gli occhi poter sfogliare qualche libro antico, una gioia sentire l’odore delle pagine ingiallite. Arrivederci a Marzo, nell’attesa cominciamo un nuovo elenco…

A ciascuno il suo

Quando ho iniziato questo blog, ho parlato di sorelle che creavano gioielli e lavori a maglia, delle loro figlie che si occupavano di patchwork, di amiche che si dilettavano di decoupage e colleghe che realizzavano lavori con le perline.

E’ proprio di una di queste che vi voglio parlare oggi. Lei è Barbara, collega di lavoro da ben vent… beh, da tantissimi anni e naturalmente amica. E’ stata la prima a leggere i miei post e continua a seguirmi e darmi il suo appoggio. Voglio parlare di lei perché ha un vero talento per i lavori che richiedono una pazienza infinita.

Esegue lavori con perline, dalle decorazioni per l’albero di Natale, a segnaposti, portatovaglioli, portachiavi e persino bomboniere (ha infatti realizzato quelle per la comunione di Matilde);

portatovaglioliportachiaviBomboniera

 

 

ai lavori con le perline accosta particolari realizzati in panno, come ad esempio questi pensierini realizzati per le nascite di maschietti e femminucce.

nascitanascitanascita

 

 

 

Altra sua specialità sono le piante realizzate con le calze di nylon che tinge personalmente per ottenere colori dalle mille sfumature. Orchidee, rose, margherite, stelle di Natale, girasoli sono in bella mostra sulla sua pagina Facebook.

girasoli

Perché ho scritto un post su di lei? Perché sono felice che un’amica possa coronare un suo sogno, dal mese di marzo comincerà ad esporre i suoi lavori, “ultra richiesti”, al mercato dell’artigianato che si tiene ogni prima domenica del mese, in una delle più belle piazze del nostro Paese: piazza Sordello a Mantova. Il mercato sarà attivo dalle 9,30 fino alle 19,30 circa.

Due streghe e un pezzetto sarà là con lei (ogni tanto), per darle un po’ del sostegno che lei ha sempre dato a me e per cogliere l’occasione di scattare foto e magari scrivere qualche nuovo post.

Non ho parlato di prezzi, perché questo non vuole essere un post pubblicitario, anche perché il lato economico non mi riguarda, ma detto fra noi, si fa pagare a volte troppo poco per il lavoro che realizza ed il tempo che vi dedica.

Ho scritto perché merita davvero, che la sua pazienza e la sua costanza  vengano in qualche modo riconosciute; non sono in grado di aiutarla manualmente, faccio quello che mi viene più facile: scrivo.

A ciascuno il suo… hobby.

In bocca al lupo Barbara, in questo nuovo capitolo della tua vita!