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La cucina di Due streghe e un pezzetto -fame da film-

Non vi è mai capitato di guardare un film e ritrovarvi con una fame da lupo? A me sempre!

Sarà che sono pochi i film che non abbiano una scena che si svolge in cucina…

In “Twister” per esempio, film sui cacciatori di tornado, c’è una scena in cui tutto il gruppo di ricercatori si ferma per una sosta a casa della zia della protagonista, tempo per una doccia e per una gigantesca e succulenta bistecca con contorno di purè, cavolo e salsa da urlo (come la definiscono loro).

In “Amore, cucina e curry”, ambientato nelle cucine di due ristoranti antagonisti, uno francese e l’altro indiano non mancano certo pietanze golose, ma la cosa che mi ha stuzzicato di più è stato quando Marguerite, ospitando a casa propria la famiglia indiana di Hassam, offre un vassoio di  formaggi, verdure fresche, croccanti, pane fragrante fatto in casa e olio d’oliva della tenuta dello zio. Niente di costoso, ricercato, ma tutto appetitoso.

Arriviamo quindi ad un altro classico della cucina: “Julie & Julia”, qui i manicaretti si sprecano, ma quello che colpisce, e non ha colpito solo la qui presente, ma tante altre blogger, è la prima cena che si vede cucinare a Julie nel nuovo appartamento; una semplice bruschetta con peperoni e pomodori di cui si ha l’impressione di sentirne persino il profumo. Ecco è proprio di questa che vi racconto oggi, ho voluto provare a realizzarla, riadattata a quanto avevo nel frigorifero e devo ammettere che è piaciuta tanto, da averla già riproposta più e più volte.

Bruschetta alla “Julie & Julia”

Ingredienti per 2 persone: 4 fette di pane casereccio, 1 peperone giallo, 1 peperone verde, 1 peperone rosso, 1 spicchio d’aglio, 1 fettina di Roquefort, olio EVO, 1 noce di burro, sale, pepe e origano qb.

Imburrare le fette di pane da un lato e farle tostare in una padella antiaderente appoggiandole con il lato imburrato rivolto verso la padella.

Pulire e tagliare a pezzettoni irregolari i peperoni, versare un cucchiaio d’olio in una padella e farvi soffriggere l’aglio, unire i peperoni e farli saltare ripetutamente, regolare di sale e pepe (non troppo sale in quanto il roquefort è molto saporito), cospargerli di origano e lasciarli a fuoco vivace fino a quando saranno cotti ma non appassiti.

Disporre i peperoni sulle fette di pane croccanti e dorate e guarnire con il roquefort sbriciolato.

Mangiate calde sono una vera delizia e contrariamente a quanto si possa pensare sono molto leggere.

Come direbbe Julia: Bon Appetit!

Bruschette alla Julie & Julia

 

 

 

La cucina di Due streghe e un pezzetto -cucina e blog-

I blog di cucina sono i miei preferiti. Passerei intere giornate a leggere qua e là le ricette, suggerimenti e trucchetti del mestiere, e la giornata volerebbe dal momento che ogni blog ti reindirizza ad almeno altri dieci, se non di più, sullo stesso argomento. Così inizi con il blog A che segue i blog B e C i quali, a loro volta seguono D,E,F,G e via di questo passo….

Puntualmente parto cercando un’idea per un aperitivo e mi ritrovo con un pranzo completo, di cui mi sono anche stampata tutte le ricette, perché mi piace averle in cartaceo.

Non ho seguito corsi, cucino da quando ero bambina, imitando mia madre e cercando di ottenere i suoi risultati. Ho iniziato con le ricette della tradizione mantovana, per poi provare altre vie. Purtroppo cucinare non è la mia professione, così mi ci dedico soprattutto nei week end, quando posso osare tempi di cottura più lunghi.

Naturale che il primo istinto sia stato quello di aprire (si dice aprire?) un blog di cucina, ma ce ne sono a migliaia, anzi se contiamo anche quelli stranieri, a milioni, quante possibilità avrei avuto come cuoca dilettante? Così, come ben sapete ho cominciato a scrivere di tutto un po’, magari non ci saranno molti lettori perché non ho un tema specifico, ma poco importa, mi diverto a scrivere e questo mi rende felice.

Qualche tempo fa, avevo espresso l’intenzione di creare una sorta di rubrica all’interno del blog, dal titolo “La cucina di due streghe e un pezzetto”, idea poi accantonata perché non avevo ricevuto nessun commento né in positivo, né in negativo. Adesso però voglio riprovarci, forte dei “like” ricevuti dai miei piatti su Fuudly, da parte di persone che del blogging e della cucina ne hanno fatto una professione.

Andiamo ad incominciare, con l’intenzione di farlo diventare un appuntamento settimanale, e per questo primo incontro ho deciso di partire dalla fine, da quello che rimane alla fine di un pranzo: gli avanzi. Quando restano una forchettata di questo, un cucchiaio di quello e un pezzetto di quell’altro è sempre un dilemma, almeno per me; non ci si può pranzare in tre ed è un peccato, oltre che uno spreco, buttare il tutto. Così capita che a mezzogiorno, quando si tratta di “mangiare al volo” per gli impegni di Matilde, mi organizzi per riciclare gli avanzi nel modo che preferisco: farcendo un panino.

Panino svuotafrigo 1

Panino

Ed eccolo qua, un panino di farina di semola, farcito con guanciale di manzo brasato alla birra, mela Golden e Roquefort sbriciolato; il tutto insaporito dal sugo denso e cremoso del brasato.

Certo non è uno spuntino/pranzo/cena leggero, ma vi posso garantire che è tanto, tanto buono, da farvi dire -Quasi quasi ne mangerei ancora-, provate e fatemi sapere.

Alla prossima settimana.

 

Colore in cucina

Colore in cucinaQualche settimana fa mi sono svegliata con la voglia di impastare il pane, attività che ho abbandonato da un po’ di tempo. Dato che nel dormiveglia del primo mattino, mi sono saltati in mente dei piccoli panini colorati, avrei voluto riprodurli, immaginando anche il loro aspetto e sapore.

Mi sono messa all’opera. Alla solita quantità di farina (300g divisi in due terrine), acqua (180ml) e lievito (1/2 cubetto) ho aggiunto, da una parte un cucchiaino di curcuma e uno di semi di cumino, dall’altra un cucchiaino di paprica dolce e uno di origano essiccato.

impasto paprika

impasto curcuma

Ho realizzato i due impasti, poi ho fatto le solite formine a spirale per lo stampo dei mini-muffin, e li ho lasciati lievitare nel forno scaldato a 50°C e poi spento.

Davvero belli, arancione uno e giallo intenso l’altro, una volta sistemati nello stampo sembravano più dei dolcetti che non dei bocconcini da buffet.

minimuffin

Dopo tre ore, ho scaldato il forno a 200°C e li ho fatti cuocere per 20’ circa. Quando ho notato che la superficie cominciava a prendere colore, li ho coperti con un foglio di alluminio, mi sarebbe spiaciuto rovinare il loro aspetto con una rosolatura indesiderata.

Tolti dal forno e fatti raffreddare su una griglia, hanno fatto bella figura sulla tavola apparecchiata. Sono davvero un’ottima idea per un buffet estivo, accompagnandoli con formaggi delicati, per esaltare al meglio il loro gusto speziato, danno anche una bella nota di colore.

interno

Ah, dimenticavo, nelle dosi non ho indicato il sale (1 cucchiaino) , lo zucchero (1 cucchiaino) e l’olio extra vergine d’oliva (1 cucchiaio).

Provate e lasciatemi le vostre impressioni.

Buon appetito!

La cucina di “Due streghe e un pezzetto”

ricetteChi tra voi, cuoche e cuochi amatoriali, non ha mai desiderato di scrivere un libro di ricette, magari quelle imparate dalla mamma o dalla nonna, quelle che per prime abbiamo realizzato con le nostre mani, quelle con cui abbiamo definitivamente fatto innamorare di noi l’uomo che poi è divenuto il padre dei nostri figli, quelle copiate dai grandi chef, quelle viste in tv o sui giornali, quelle immaginate dopo aver assaggiato una pietanza in qualche ristorante e aver cercato di scoprirne gli ingredienti, quelle che abbiamo inventato…

Ecco, io non faccio eccezione, anche se non resta il primo dei miei sogni nel cassetto (prima vengono il ristorantino casalingo e la fuga in Irlanda o Normandia), è parte dell’elenco. Ho iniziato anni fa a scrivere un quaderno per Matilde sul tema, le ho raccoltole ricette della mia infanzia, quelle che cucinava mia madre per la nostra famiglia e che adesso cucino io per la mia, qualche ricetta che le piace in modo particolare e qualche ricetta base, perché le abbia sempre a portata di mano.

L’ho definito il suo libro magico, sapete, quello che porti con te quando parti alla scoperta del mondo, inizi la tua vita da persona adulta e indipendente, quello che ti porta a casa dalla mamma in un istante, come la macchina del tempo. C’è sempre bisogno della mamma, credetemi.

Pensando a questo libro di ricette, mi è venuta un’idea: perché non creare una rubrica con una ricetta al mese? Magari anche con qualche ricetta mandata da voi, sarebbe carino, non trovate?

Ho pensato di chiamarla “La cucina di Due streghe e un pezzetto”, vi piace?

Non ci saranno piatti di alta cucina, non ne sono capace, ma qualsiasi cosa che ci dia un emozione mentre la assaporiamo, dal panino al prosciutto (perché no?), al piatto più elaborato che abbiamo provato a fare; se ci sono anche aneddoti legati a qualche ricetta ben vengano; un’emozione, come il sapore di qualcosa che ci piace, non si dimentica facilmente.

Che cosa ne pensate? Si può fare?

Aspetto i vostri commenti… affrettatevi che si comincia!

P.S. a breve vi indicherò a che indirizzo inviare le mail con le vostre ricette e le foto dei vostri piatti.

La notte fa riflettere

notteLa notte scorsa, avendo la consapevolezza di non dovermi alzare alle 5,45 come il solito, non ho chiuso occhio; alle due e mezza i miei occhi scrutavano, ben spalancati, il soffitto. Avrei voluto leggere un po’, ma questo significava svegliare mio marito che aveva tutto il diritto di riposare; avrei potuto scrivere un articolo per il blog, ma nel silenzio, la digitazione sulla tastiera diventa un fracasso infernale; potevo andare, perché no? in cucina a preparare il pane da infornare stamattina, ma si stava troppo bene sotto le coperte, così mi sono rigirata per un po’ nel letto con la speranza di prendere sonno… niente da fare.

Allora, ben conscia di non poter più dormire, ho lasciato vagare i pensieri in libertà e dove vanno a finire i miei pensieri? Quando ero ragazzina, adolescente, andavano al cantante o all’attore di turno, al “tipo” che incontravo tutte le mattine andando a scuola e che avrei voluto conoscere, adesso che sono “vecchia e poco saggia”, vanno direttamente in cucina, e mi sono ritrovata a paragonare, a pensare la vita come una cucina in cui si prepara da mangiare con quello che si ha.

cucina

C’è chi ha ingredienti pregiati e può preparare piatti raffinati, ma destinati a pochi invitati; chi ha ingredienti comuni e cucina piatti semplici, magari cercando di tramandare ricette di famiglia; c’è anche chi cucina con gli avanzi, con ingredienti che altri non hanno voluto o non hanno più voluto e riesce ad avere una mensa più ricca e più varia e poi c’è anche chi rifiuta alcuni ingredienti, perché potrebbero “nuocere” alla linea; niente a che vedere con chi non può utilizzarli perché la salute ne risentirebbe sul serio.

Fruit,_Vegetables_and_Grain

 

Se si pensa a quanto ho appena scritto trasformando gli ingredienti in esseri umani, si ha la rappresentazione della nostra società in versione gastronomica: i single, le famiglie allargate, i benestanti, i milionari, gli operai…

E’ proprio vero, allora, che siamo quello che mangiamo?

Tutto questo è passato per la mia mente, anzi davanti ai miei occhi, fino al suono della sveglia ed erano ben chiari i contorni delle persone, quasi come fossi a teatro, ad assistere ad una commedia.

Con questo pizzico di follia filosofica o folle filosofia, vi auguro un buon fine settimana.

Alla prossima.

(foto prese dalla rete)