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Amore ad ogni costo

Provenza“Amore ad ogni costo” perché?

Sono talmente tante le cose da scrivere dopo tutta questa estate passata in silenzio che devo riordinare le idee per cercare di organizzare qualche post futuro; ma l’idea di scrivere adesso è nata da un pensiero. Un pensiero che mi ha sfiorato guardando un film, passato sulla rete nazionale e rigorosamente registrato perché da bravi vecchietti, la sera andiamo a nanna con le galline.

“Un estate in Provenza” è un film francese di quest’anno, con regista (se non erro) e protagonista Luc Besson; il film narra la storia di due adolescenti e del fratellino più piccolo, sordo dalla nascita, che sono costretti a trascorrere la vacanze estive con i nonni nel sud della Francia, la vita non è certo quella di Parigi, e con il nonno c’è poco da scherzare, un tipo burbero che non ha contatti con l’unica figlia da anni.

Poco importa se a tagliare i ponti è stata la mamma dei ragazzi, per due adolescenti è più facile accusare un vecchio scorbutico, fino a doversi ricredere.

La storia parla di questi due genitori che si sono stabiliti in Provenza a coltivare ulivi (e come dargli torto?), ma inaspettatamente arrivano amici di vecchia data che riportano alla memoria la loro gioventù: gli anni settanta, gli Hippy, l’amore libero, l’uso smodato di droghe… non succederebbe nulla, se ad ascoltare non ci fossero anche i nipoti, che però sono incuriositi dalle storie raccontate.

Dopo varie vicende si assiste ad un avvicinamento tra il nonno e la nipote, ed è in questo momento che ho cominciato a pensare. La nipote è delusa da una faccenda di cuore e si lamenta con il nonno di non credere più all’amore, che per lei non sarà possibile avere un colpo di fulmine come è stato per loro; il nonno le confessa che il colpo di fulmine è stato solo da parte sua, perché la nonna in realtà amava un altro (che purtroppo non c’era più), suo fratello. Le confessa che hanno scoperto di amarsi solo tempo dopo, tant’è che sono ancora insieme dopo tanti anni. Le fa capire che non è la passione travolgente che dimostra il vero amore, non è la bellezza e nemmeno la giovinezza, sono il rispetto e la stima reciproca, nonché una buona dose di fiducia nell’altra persona. Le scelte che hanno fatto nella loro vita erano unanimi, nessuno dei due si sentiva oppresso, soggiogato dall’altro, hanno scelto di rifugiarsi in quello che è davvero un angolo di paradiso, di comune accordo.

Ed è stato qualche giorno dopo, pensando a coppie che si separano per incompatibilità, che ho confrontato il mio matrimonio con la storia di questi nonni (Galattici!). Sono giunta alla conclusione che ogni scelta che abbiamo fatto mio marito ed io, non è stata un tentativo di uno di assecondare l’altro; non ho accettato di fare le mie vacanze in moto perché lui già le faceva così, no, a me piaceva andare in moto; frequentiamo i mercatini dell’antiquariato perché entrambi amiamo gli oggetti del passato, abbiamo deciso di acquistare un camper perché tutti e due non amiamo orari imposti ed itinerari già segnati.

Ho pensato “a lui piaceva…” ma in fondo a me non dispiaceva affatto e mi sono convinta sempre più che quello che manca ai nostri ragazzi, non è tanto la voglia di stare con un’altra persona, quanto la pazienza e la voglia di scoprire che cos’hanno in comune veramente, con quella persona, che ha fatto scattare in loro la scintilla.

Noi abbiamo scelto questo modo di vivere non accontentandoci l’un altro, magari serbando del rancore ben celato, ma condividendo tutto quello che potevamo insieme, pian piano gli angoli si smussano e si prosegue il cammino in compagnia.

Amore ad ogni costo perché se l’amore è alla base di tutto, tutto si aggiusta e tutto si adatta, c’è un lato che fa al caso nostro in ogni cosa, in ogni situazione.

Sono romantica, melensa, sdolcinata… ma chi se ne importa! Evviva gli amori che affrontano le tempeste!

Buonanotte e buoni pensieri.

 

(l’immagine è presa dalla rete)