-Non verrà. Non mi ama. Non prova niente per me. –
-Pensavi il contrario?-
-Pensavo che… sì, almeno che provasse qualcosa, che ci fosse un’intesa particolare.-
-Ma non te l’ha mai detto, o sbaglio?!-
-No, non direttamente, aveva lasciato percepire qualcosa dai gesti, dalle attenzioni.-
Rimase lì così, a fissare il vuoto con il cuore gonfio, che faceva male. L’ho incontrata una sera, quando fuori ormai era buio pesto, una di quelle sere senza stelle, quando il cielo aspetta un segnale dall’alto per scaricare un mare in tempesta sulle teste di noi poveri mortali.
Era restia a parlare, forse per timidezza o forse per timore, non le piaceva esternare i suoi sentimenti, non quelli proibiti almeno. Mi fissò senza parlare per qualche minuto, poi iniziò a raccontare, o meglio a rispondere alle mie domande, alle mie constatazioni.
-Perché dovrebbe venire da te, proprio da te?-
-Perché ho bisogno di lui; in questo momento ne ho bisogno come dell’aria che respiro.-
-Ma tu hai qualcuno che si preoccupa per te.-
-Sì, ma non è di quelle attenzioni che ho bisogno adesso.-
-Allora di cosa?-
-Della sua presenza. Della sua vicinanza.-
-Non mi sembra che tu sia sola, hai tante persone vicino…-
-Non nello stesso modo.-
-Allora ti aspettavi che corresse da te?-
-Non proprio, credevo che avrebbe trovato un modo per vedermi, anche se solo per un attimo.-
-Magari non può o magari non vuole.-
-Non vuole, ha più paura di me per questa situazione.-
-Quale situazione? Le tue pretese illogiche?-
-Lo so che non hanno molto senso, ma adesso mi va così, è l’unica cosa che vorrei.-
-A me sembra un capriccio, un classico bisogno di attenzione.-
-Non puoi capire, non sai cosa si prova quando…-
-Quando?-
-Quando per un istante non esiste niente al mondo, anzi non esiste nemmeno più il mondo.-
-E secondo te questo è quello che prova? Come lo provi tu?-
-Sì, o forse, credo, spero. Mi piace pensare che sia così.-
-Ma ti sei guardata un attimo allo specchio? Cos’hai da offrirgli?-
-Niente.-
-Cosa dovrebbe trovare in te, che non possa trovare in una ragazza più giovane e più carina, anzi in una bella ragazza, perché tu… insomma…-
-Niente-
-Hai un futuro da offrire?-
-No-
-Hai una vita là fuori, non ci pensi?-
-Certo che ci penso. Non cambierei la mia vita con niente.-
-E allora?-
-Allora adesso sto così, mi sento vuota perché non risponde ai miei messaggi, perché…-
-Cosa vorresti?-
-Che mi sorprendesse, che mi dicesse”sono qui, ti sto aspettando”.-
-Magari che ti ha sempre aspettato?-
-No, anche se sarebbe il sogno di tante donne, me compresa.-
-Se adesso tu ti girassi e te lo trovassi davanti, cosa faresti?-
-Non lo so, non ci ho pensato.-
-Forse perché in cuor tuo hai sempre saputo che non sarebbe corso da te.-
-Forse.-
-Cosa lo fa essere così importante?-
-Il fatto di conoscerci da sempre anche se non ci siamo mai conosciuti davvero. E’ una conoscenza così…-
-Quindi di lui non sai niente.-
-Poco, molto poco.-
-Non conosci i suoi gusti, i suoi passatempi, le sue preferenze; non sai se detesta qualcosa, qualcuno…-
-No-
-Eppure affermi di conoscerlo da sempre.-
-Sì, non c’è stato bisogno di confidarci quelle cose, fanno già parte di noi.-
-E sei convinta sulla base di tutto questo, che provi qualcosa per te.-
-Sì.-
-Ti sembra una cosa credibile, una teoria che porterebbe a qualche riscontro?-
-Sì, cioè, mi sembrava…-
-Sta passando?-
-Forse sì, adesso mi sento meglio.-
-Non hai più bisogno di lui?-
-No, adesso no, sto bene.-
-Bene, mi fa piacere che tu stia tornando ad essere la persona seria di sempre.-
-Sì è meglio per tutti.-
-Ma dimmi un’ultima cosa: per cosa è speciale? Cosa ti da, che un altro uomo non può darti?-
-La certezza di avere vissuto in un’altra vita.-
Due streghe e un pezzetto
Il “sentire” la realtà è la REALTÀ… Tutto il resto è costruzione mentale e l’istinto avrà sempre la meglio sulla logica.