E poi la rivedo dopo qualche tempo, una sera di ritorno dal lavoro, mentre guardo dal finestrino, accavallando le immagini buie all’esterno con quelle illuminate all’interno del treno.
Incontro i suoi occhi, mi ha riconosciuto così come io non ho dubbi che si tratti di lei.
Si avvicina, quasi a voler essere certa che altre orecchie non sentano quanto sta per dirmi.
-Ciao-
-Come stai?- tralascio i saluti.
-Meglio, sono solo molto stanca-
-Stai bene? Fisicamente intendo…-
-Sì, non mi lamento, non sono al massimo della forma ma dentro mi sento ancora una ragazzina-
-E moralmente?-
-Bene anche moralmente-
Fa una smorfia mentre lo dice e sposta lo sguardo al finestrino, verso il buio che c’è all’esterno. Poi riprende a parlare:
-Devo stare bene moralmente. Me lo sono imposta, anche se in realtà dentro mi sento morta. Svuotata di ogni sentimento. Non provo nemmeno tristezza. Ho chiuso ogni ricordo in un cassetto, nascosto da qualche parte nella mia memoria e fingo che non sia successo niente-
-E ci riesci?-
-Il più delle volte sì, quando sono con la mia famiglia, negli ambienti che frequento di solito sì. Continuo con la mia vita di sempre. Finché ho la mente impegnata non ho il tempo di pensare ad altro.-
-E quando sei sola?-
-Come stasera intendi? Beh, allora è normale che io ci pensi.-
-E ti manca ancora molto…-
-Da stare male, da non voler chiudere gli occhi per non sognare. Perché sognare, significa essere con lui.-
-Non dormi?-
-Sì, a momenti e quando inizio a sognare mi sveglio, come se avessi fatto il peggiore degli incubi-
-Forse dovresti parlarne con qualcuno-
-Sto parlando con te. Mi fa bene. La volta scorsa, quando ti ho incontrata, ero convinta che sarei morta senza di lui, poi mi sono ripresa-
-Sarà, ma ci stai ancora male-
-Te l’ho detto, solo quando sono sola e, credimi, sto cercando di tenermi impegnata il più possibile-
-Ma lui? L’hai sentito? L’hai visto? Avete discusso? Parlato? Chiarito?-
-No. Non ha capito cosa volevo, non ha capito che non era pericoloso, non ha capito che stavo davvero male…-
-Se ti capitasse di incontrarlo?-
-Capiterà di certo, prima o poi; il mondo non è così grande ed è pure rotondo-
-Cosa credi che succederà?-
-Non so. Vorrei riuscire a restare fredda e distaccata, ma poi so che non sarà così; quindi prego perché non succeda, o almeno, se proprio deve, che ci si trovi da soli-
-Non hai paura che ti possa ferire in qualche modo, magari con parole forti?-
-La cosa che mi ucciderebbe davvero sarebbe leggere l’indifferenza nei suoi occhi-
-Sei sempre convinta che non provi niente quindi…-
-Sì, ormai ne sono sicura, ma non posso fare a meno di avere bisogno di lui. La cosa che mi fa più arrabbiare è che mi fa sentire come se fosse tutto frutto della mia immaginazione-
-Sei pazza allora?-
-Sì, di lui…-
Sorride, sa di aver detto la più spudorata delle verità, ma l’ha buttata lì, come una battuta di spirito. Non le ribatto che forse è proprio così che stanno le cose, non vorrei che smettesse di confidarsi, vorrei poterla aiutare.
-Mi ricordo perfettamente ogni istante, ogni momento con lui, ogni abbraccio… e se dico che anche lui provava qualcosa, è perché ne sono convinta!-
Ha cambiato aspetto adesso, non è più la donna fragile che sta soffrendo; questa è una donna forte, è la vera “lei” che sta risalendo dal baratro in cui stava precipitando.
-Sai, ad un certo punto della vita, impari a distinguere un abbraccio dato con l’anima da quello che è una semplice stretta di mano e non ti puoi confondere-
Lo penso anch’io, in effetti potrebbe anche avere ragione.
-Perciò tu pensi che…-
-Che dovrebbe avere il coraggio di dirmi che gli sono indifferente, che gli sono sempre stata indifferente, ma dovrebbe anche giustificare i suoi comportamenti passati; sono sicura invece, che resterebbe sul vago senza esternare quello che pensa veramente-
-Adesso sei arrabbiata, vero?-
-Sì molto, ma non farò cose avventate, non farò niente.-
-Perché?-
-Perché, se un sogno vale la pena di restare svegli tutto il resto della notte, per poterlo rivivere ad occhi aperti all’infinito, beh, allora smetterò di dormire… fino a quando non diventerà realtà-