Archivi giornalieri: 4 Dicembre 2015

Esperimenti in cucina

Da quando siamo stati al Castle Street food a Fontanellato, un pensiero si è insinuato nella mia mente: riprodurre il pane al carbone vegetale per la famiglia!

Ho cominciato a chiedere in giro, alla amiche, alle vicine di casa… Una di loro mi disse di aver trovato in erboristeria le pastiglie di carbone vegetale attivo, servono per il gonfiore addominale, ma si possono schiacciare ed usare per panificare; la cosa mi lasciò alquanto perplessa e, prima di provare ho preferito sondare ulteriormente il terreno; dovevo essere sufficientemente informata e soprattutto convinta, prima di tentare in cucina.

Così durante uno dei pomeriggi di danza di Matilde (la streghetta ha il nome della Grancontessa!, ebbene sì), ho girato tutte le erboristerie del centro città. Alla mia richiesta del carbone vegetale per panificazione, le commesse interpellate non hanno saputo dare una risposta: qualcuna non ne aveva mai sentito parlare, altre avevano visto il pane nero, ma -… chissà che gusto avrà? Io non riuscirei mai ad assaggiarlo! – eccetera, eccetera; un’altra addirittura mi ha dato l’impressione di non avere nemmeno chiaro il significato di “panificazione”.

Insomma tutti i negozi disponevano di compresse o di opercoli di carbone attivo, ma del suddetto da usare in cucina, nemmeno l’ombra. L’unica possibilità era di trovare qualcosa sul web, così cerca e ricerca, sono riuscita a trovare proprio quello che faceva al caso mio. Inoltrato l’ordine, nel giro di quattro- cinque giorni avevo in cucina il mio bel barattolo di carbone vegetale pronto per i miei esperimenti.

Il primo esperimento è stato con quelli che ho ribattezzato Panmuffin: panini lievitati appunto nello stampo dei muffin, dalla sommità che ricorda vagamente quella dei cupcakes. Li abbiamo sempre visti al naturale e devo ammettere che vederli grigi scuri, antracite, facevano un po’ impressione. Una volta lievitati, li ho messi in forno ed è bastato il profumo di pane, che si è sprigionato per tutta la casa, a dissipare ogni dubbio circa la loro riuscita (si sono bruciacchiati anche un pochino, ad essere sincera), erano croccanti fuori e morbidi dentro, con una mollica bella alveolata.

Adesso se mi riesce vi aggiungo le foto del primo esperimento:

Questi sono i panmuffin appena fatti, devono lievitare per almeno tre ore.

 

 

 

20151126_163543Dopo la lievitazione, pronti per il forno; 20 minuti a 200°C.

 

 

 

20151126_172419Ecco come si presenta l’interno una volta cotti e raffreddati.

 

 

 

La mia voglia di sperimentare però non era finita; il momento migliore è la domenica, quando, come al solito, ci concediamo un aperipranzo “chez nous” (in famiglia, insomma). Solitamente le focacce che accompagnano i nostri spritz sono con i pomodorini, piuttosto che con le olive o con le patate, ma per vedere bene il nero del carbone, ho deciso di farle al naturale, la farcitura era lasciata al gusto di ognuno.

Ho impastato così 600g di farina manitoba: 300g tradizionalmente e 300g con l’aggiunta del carbone vegetale. Ho steso le due parti affiancate sulla placca del forno e poi le ho messe a lievitare: la parte bianca ha avuto una lievitazione migliore, è diventata molto più alta.

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Era comunque uno spettacolo, nera e lucidissima! Anche queste sono state infornate a 200°C per 20 minuti circa; al termine della cottura le due metà erano perfettamente uguali.

 

Il gusto resta immutato, ma l’effetto ottico è notevole, soprattutto per la scacchiera.

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Eccomi arrivata alla fine degli esperimenti per ora. Il prossimo sarà con la pizza, che sta già spopolando, ma che voglio comunque fare da sola, poi si vedrà, magari proverò qualche dolce… anche se quello non è il mio forte…