Archivi giornalieri: 19 Novembre 2015

Sospesi

Non so voi, ma io da sabato mattina quando ho sentito le notizie di Parigi, mi sento come dire… “sospesa”. Faccio le cose di ogni giorno come ogni giorno, ma mi sembra che sia tutto provvisorio. Esco di casa per andare al lavoro, salgo sull’autobus con le stesse persone, ascolto gli stessi discorsi, ma c’è qualcosa di diverso, qualcosa che non so spiegare. Un po’ come quando si va in vacanza e per un po’ la nostra casa, la nostra strada, i nostri negozianti cambiano, ma noi sappiamo che presto tutto tornerà come prima. Al nostro rientro.

Anche il cielo ha sempre lo stesso grigio monotono, spezzato solo dal nero spento della notte. Fuori non ci sono rumori, non ci sono voci, non ci sono odori… tutto è fermo.

Stiamo aspettando qualcosa: la natura, noi, le cose, siamo tutti in attesa di qualcosa… sentiamo questa sensazione quasi di ansia, ci muoviamo più attentamente, quasi a non voler svegliare qualcuno che sta riposando.

Non la definirei “paura”, non ha senso farsi condizionare da quanto è successo, potrebbe capitare di nuovo, lo sappiamo, potrebbe capitare ovunque, sappiamo anche questo, ma dobbiamo vivere alla giornata, comportarci normalmente; allora cos’è?

Cos’è questa sensazione di muoversi come in un sogno?, un brutto sogno, di quelli in bianco e nero, quelli in cui tu sei l’unica persona che è cosciente e tutto il resto si muove come comandato da un altra volontà.

Un raggio di sole aiuterebbe forse.

Una sensazione simile l’ho vissuta nel 2012 dopo il terremoto che ha colpito, tra le altre, anche la mia città. Sembrava che ogni momento fosse buono per una nuova scossa, che per fortuna non è arrivata. Ricordo che stavo male quando mi separavo da mia figlia, da mio marito -Se deve succedere qualcosa-, pensavo, -vorrei che fossimo insieme-.

Adesso non è la stessa cosa. Ma non trovo una definizione per tutto ciò che provo.

Forse vorrei solo svegliarmi e scoprire che è stato un incubo, nient’altro che uno stupido, sciocco incubo…

Qualcuno si sente come me?